
TRAMA
1959: un gruppo di amici legatissimi di Baltimora si riunisce tutte le sere in un “diner” (bar-ristorante) e progetta scherzi.
RECENSIONI
All’esordio registico, Barry Levinson, sceneggiatore specializzato in sapide tragicommedie (per Mel Brooks, Norman Jewison e Sydney Pollack), compone il primo atto del suo autorale e autobiografico filone ambientato a Baltimora (seguiranno Tin Men, Avalon, Liberty Heights): un dipinto in ottimo equilibrio fra il disegno drammatico/realistico e la commedia, ricco di idee (di sceneggiatura) e tocchi di classe (di messinscena). Sensibilità nell’analisi, impatto emotivo nella drammaturgia, eleganza tecnica contribuiscono a restituire uno spaccato sui problemi giovanili e sui rapporti d’amore al contempo malinconico e ottimista. Sono molto azzeccati e coinvolgenti i profili psicologici di protagonisti dotati di caratteri bizzarri (da cui, anche, l’effetto commedia per accumulazione) e/ma credibili presi singolarmente (altrimenti non funzionerebbe il registro drammatico), affidati a interpreti che avrebbero fatto parlare di sé nel futuro.
