TRAMA
Siciliano, innamorato della cugina, le pensa tutte per togliere di mezzo la moglie appiccicosa. Infine, tenta di gettarla fra le braccia di un amante per ucciderla in nome del delitto d’onore.
RECENSIONI
Perfida ironia per una feroce critica di certa mentalità siciliana (e non solo), fra delitti d'onore, infedeltà e rigide regole sociali sul sesso. A sorpresa, Pietro Germi passa alla commedia brillante e s'inventa un nuovo, imitatissimo registro cinematografico (per il quale fu coniato il termine “commedia all’italiana”): grottesco, sarcastico e copioso di dettagli. La messinscena è magistrale per costruzione del racconto, sfumature, sagacia di annotazioni e compiutezza dell’apologo. Viene citato La Dolce Vita e la sua rappresentazione della libertà nei costumi per fare da contraltare all’amara realtà del luogo ritratto (l’immaginario paese di Agramonte, in realtà Ispica in provincia di Ragusa). Qualche somiglianza tematica con Il Bigamo (il processo…all’Italia) ma il padre putativo potrebbe essere Il Bell’Antonio di Bolognini e Pasolini, per quanto più tragico. Il tic che ha il personaggio interpretato da un memorabile Marcello Mastroianni è, autoironicamente, preso in prestito da Germi stesso.
